Detossificazione e Genetica

Una grande quantità di sostanze tossiche di diversa natura chimica viene liberata ogni anno nell’ambiente che ci circonda e finisce per entrare nel ciclo aria-acqua-suolo, e per accumularsi nelle piante, negli erbivori e nei carnivori. Per rendersi conto della quantità di rifiuti tossici prodotti dall’uomo è sufficiente visualizzare le dimensioni dei “garbage state” cioè di quelle isole galleggianti di rifiuti plastici presenti nell’oceano pacifico e con le dimensioni pari a quelle del Canada. Queste sostanze si disgregano nel mare e finiscono nella catena alimentare ittica, ma alla fine, raggiungono l’uomo a causa della sua posizione apicale nella catena alimentare. “In altre parole tutto quello che scarichiamo nell’ambiente attraverso l’aria, l’acqua o nel suolo può ritornare sulla nostra tavola, negli alimenti di cui ci nutriamo.

Ad un’analisi attenta potremmo accorgerci che ci sono molte sostanze tossiche intorno a noi, anche in luoghi che frequentiamo abitualmente e che per tale ragione siamo portati a considerare sicuri”,ci spiega Giovanni Battista Gidaro, biologo, nutrizionista e consulente di nutrigenetica, autore del trattato: “Nutrigenomica ed Epigenetica, dalla Biologia alla Clinica (Edra 2017).

Tra queste sostanze troviamo una lunga lista, ma sostanzialmente possiamo elencare le seguenti: solventi volatili (es. stirene), oli minerali e carburanti (es benzina, diesel), fumo di sigaretta e fumi di scarico delle automobili, alcool etilico, diossine e sostanze affini, bifenili policlorinati (PCB), pesticidi (insetticidi, erbicidi, fungicidi, rodenticidi, fumiganti), metalli pesanti (mercurio, piombo, cadmio, arsenico), altri composti di origine industriale (es anilina, xilene,..), ftalati e bisfenolo-A presenti nelle plastiche, conservanti (es. parabeni presenti in farmaci e prodotti per l’igiene) e additivi presenti in alimenti, cosmetici e farmaci, ed infine sostanze di origine naturale come l’aflatossina-B1 che deve essere considerato come uno dei più potenti cancerogeni naturali . Queste sostanze entrano nel nostro organismo attraverso le vie respiratorie, la pelle, e la via alimentare in funzione delle proprie caratteristiche chimico-fisiche. Alcune vengono metabolizzate dal nostro fegato, inattivate ed eliminate, altre sono invece persistenti e possono accumularsi nei tessuti, in modo particolare tessuto adiposo, cervello e reni; altre ancora vengo bioattivate dal nostro sistema di difesa e possono esercitare i propri effetti sulle molecole bersaglio, diventando in alcuni casi anche carcinogene per effetto della fase di bioattivazione epatica.  L’esposizione cronica, giorno dopo giorno, anche a basse dosi di queste sostanze tossiche può causare un danno cellulare che nel tempo può evolvere a malattia di diversa natura (neurologica, cardiovascolare, endocrina, immunitaria e autoimmune), promuovere l’invecchiamento e favorire l’insorgenza di tumori. Vi starete domandando a questo punto quanto sia alta la probabilità di essere esposti a tali sostanze tossiche ovvero se l’esposizione cronica a sostanze tossiche sia un problema reale da tenere in considerazione. Vi rispondo analizzando alcuni esempi. Lo sapevate che il secondo più grande disastro ambientale al mondo causato da contaminazione con PCB è avvenuto in Italia? I PCB sono sostanze utilizzate a scopo industriale nei condensatori elettrici, ma si ritrovano anche i inchiostri e vernici, lubrificanti ed altri prodotti; sono veleni mitocondriali ed aumentano l’insorgenza di diverse forme di tumore, patologie neurologiche, autoimmuni e aborti. Essi non sono biodegradabili e persistono nell’ambiente; la principale via di contaminazione per l’uomo è quella alimentare attraverso cibi grassi come il salmone allevato, i formaggi ed il latte, anche quello materno che rappresenta una fonte di contaminazione per il neonato.

Lo sapevate che cuocere carne e pesce ad alta temperatura (griglia) produce Benzo(a)pirene ed Amine Aromatiche Eterocicliche (AAE) in quantità apprezzabili? Per intenderci il benzo(a)pirene si ritrova anche nel fumo di sigaretta e nei fumi di scarico delle automobili ed è notoriamente un cancerogeno. Le AAE sono state riconosciute come carcinogene dalla Organizzazione Mondiale delle Sanità sin dagli anni ’80 e sono state associate a tumori intestinali e della prostata. Per evitare la produzione di queste sostanze, è bene dunque cuocere la carne a temperature inferiori ai 125 °C, quindi al vapore, oppure in acqua (bollito) o nel sugo oppure come scaloppine evitando di fare diventare la carne marroncina o peggio ancora di bruciarla.

Lo sapevate che le plastiche di comune utilizzo possono rilasciare sostanze che si comportano da alteratori endocrini (“endocrine disruptors”) tra cui gli ftalati ed il bisfenolo-A (BPA), che sono state correlate a diverse patologie tra cui quelle della riproduzione e dell’obesità?. Gli ftalati sono aggiunti alle plastiche per renderle morbide (es pellicole anche per alimenti, bottiglie di plastica, sacchetti..), ma vengono rilasciati facilmente soprattutto a contatto con alimenti grassi. Gli ftalati possono anche essere rilasciati dalle plastiche nella polvere di casa ed essere poi inalati, particolarmente dai bimbi che giocano con giochi di plastica. Per quanto vi sembrerà incredibile, gli ftalati sono contenuti in alcuni profumi anche di marca e possono passare anche attraverso la cute. Il BPA viene invece aggiunto alle plastiche per renderle dure (es biberon). Un modo per difenderci dall’azione di queste sostanze è quello di ridurre l’utilizzo della plastica e preferire il vetro dove possibile.

Penso che questi tre esempi siano sufficienti a dimostrare come siamo tutti esposti a sostanze tossiche di diverse natura. Fortunatamente abbiamo un sistema di detossificazione endogeno costituito da set enzimatici specifici deputati alla trasformazione ed eliminazione delle sostanze tossiche o meglio delle sostanze estranee al nostro organismo, anche definite con il termine di xenobiotici. Questo sistema è organizzato in due gruppi di reazioni, quelle di fase-I e quelle di fase-II. Le reazioni di fase-I sono soprattutto svolte da una famiglia di enzimi chiamati citocromi (CYP450) che hanno il compito di trasformare gli xenobiotici, mentre le reazioni di fase-II sono reazioni sintetiche di coniugazione della sostanza tossica con gruppi chimici (es glutatione, acetile, metile, acido glucuronico) che ne facilitano l’escrezione. Le reazioni di fase-I, tuttavia bioattivano i procarcinogeni in cancerogeni che se non vengono prontamente eliminati dalla fase-II possono avere il tempo sufficiente per fare danni al DNA delle nostre cellule. Normalmente questi danni vengono prontamente riparati, ma nel tempo qualcuno può sfuggire ed accumularsi nel DNA danneggiando eventualmente geni coinvolti nel controllo del ciclo cellulare (oncogeni e oncosoppressori) ed aumentando il rischio di cancerogenesi. Sebbene i nostri enzimi di riparazione siano molto efficienti, differenze genetiche interindividuali nel sistema di detossificazione possono aumentare il rischio che gli xenobiotici possano accumularsi nell’organismo ed esercitare la loro azione tossica. Ad esempio, è noto che polimorfismi genici, ovvero cambiamenti relativamente comuni nella sequenza del DNA, nel gene CYP1A2 (allele Fast) possono aumentare la velocità di bioattivazione dei procarcinogeni quali il benzo(a)pirene, l’alfatossina-b1 e le AAE. Se il soggetto è simultaneamente portatore di polimorfismi sfavorevoli che riducono la velocità degli enzimi di fase II (GSTM1, GSTT1) o altri enzimi di fase I (EPHX1) deputati allo smaltimento dei cancerogeni bioattivati, allora questi composti cancerogeni finiscono per accumularsi e agire sul DNA. Per questa ragione, tali persone dovrebbero ridurre il consumo di carne cotta alla griglia. Lo stesso discorso vale per altre sostanze xenobiotiche: se la fase I funziona troppo e la fase II è rallentata, l’effetto globale è un accumulo di sostanza tossica o se preferite una riduzione della sua velocità di smaltimento. Deve essere notato che per altre sostanze, come la caffeina, vale un ragionamento opposto. La caffeina viene metabolizzata esclusivamente dall’enzima CYP1A2: se questo enzima funziona lentamente (metabolizzatori lenti) la caffeina tende ad accumularsi e questa condizione è stata associata ad infarto cardiaco non-fatale (da non sottovalutare), mentre se l’enzima funziona velocemente (metabolizzatori veloci), la caffeina viene smaltita velocemente senza conseguenze per la salute (Cornelis M.C. et al., 2006).

Come possiamo difenderci dalle sostanze tossiche? Possiamo attuare diverse strategie. Prima di tutto, dobbiamo ridurre l’utilizzo di prodotti che liberano sostanze tossiche nell’ambiente, iniziando dall’ambiente domestico. Fate attenzione alle etichette dei prodotti per l’igiene, dei cosmetici e dei detersivi per la pulizia della casa. Evitare il fumo di sigaretta ed il consumo di alcol etilico. La seconda strategia può essere quella di sottoporsi ad un test genetico per valutare i polimorfismi degli enzimi di detossificazione al fine di identificare eventuali debolezze del sistema di detossificazione da compensare con la nutrizione. La terza strategia è quella di personalizzare la nutrizione con metodi di cottura adeguati, alimenti protettivi e nutraceutici endomodulatori per compensare la presenza di eventuali polimorfismi sfavorevoli. Per fare un esempio, in persone con assenza del gene GSTM1 o GSTT1 l’impiego di glucosinolati (principi attivi presenti nel cavolo e nel broccolo) ha dimostrato di ridurre il rischio di tumore del polmone in uno studio condotto su 2141 pazienti e 2168 controlli (Brennan et al., 2005), mentre l’assunzione di isotiocianati ha ridotto il rischio di cancro colorettale in un altro studio (Yang G et al., 2010). Deve essere comunque precisato che i polimorfismi giocano solo un ruolo di modulazione del rischio e che potrebbero essere presenti altre varianti genetiche con un effetto patogenico più marcato. Pertanto, oltre a quanto già detto, si raccomanda un approccio preventivo globale basato su una dieta equilibrata (senza carboidrati raffinati) e variegata, ricca in verdure ed alimenti ad azione antiossidante e protettiva, su uno stile di vita salutare e su una regolare attività fisica settimanale, aerobica o con  75 minuti di esercizio vigoroso, in quanto questi pilastri costituiscono le fondamenta della migliore medicina preventiva come raccomandato dalle linee guida della American Cancer Society (ACS).

 

 

Per contattare il Dott. Giovanni Battista Gidaro:

cellulare 348.932.5053

email: gbgidaro@gmail.com, info@reportgenomics.com, www.reportgenomics.com

 

Ecco le mosse vincenti per la riuscita di un incontro a due

Preludio 

Create le condizioni favorevoli all’incontro d’amore

Preparare la scena per l’incontro d’amore non significa solo luci soffuse o musica in sottofondo. Per creare l’atmosfera giusta è necessario usare il tempo, il luogo, i sensi e l’umore per spostare l’attenzione dalle normali preoccupazioni all’amore.

Se non riusciamo ad assicurarci che l’atmosfera sia adatta, non riusciremo a essere perfettamente presenti a quanto sta per succedere.

Ci può sembrare difficile entrare in contatto con le sensazioni fisiche e possiamo pure faticare a concentrarci sulla passione, ma se prepariamo l’ambiente in modo adeguato avremo più probabilità di riuscire ad abbandonare il mondo esterno, quello delle preoccupazioni, per abbandonarci al mondo interiore delle sensazioni appassionate.

 

All’inizio di una relazione

La scelta del tempo è essenziale per la relazione, incontrarsi in un luogo pubblico può dare un senso di sicurezza e rilassamento. Limita le distrazioni scegliendo un posto in cui possiate sedere vicini, parlare, toccarvi e conoscervi meglio.

Quando tornate a casa è meglio iniziare dal divano, potrebbe essere troppo presto per puntare alla camera. L’importante è eliminare ogni tipo di distrazione e concentrarsi sul partner.

 

Scegli il momento giusto

Se fai l’amore quando non sei dell’umore giusto, solo perché pensi di “dovere”, potresti trascinarti in un umore nero che può uccidere il desiderio.

 

Invece se scegli il momento della giornata in cui senti forte il desiderio, accrescerai il tuo piacere. Molte coppie fanno l’amore di sera, ma tu potresti avere più energie al mattino, o preferire l’umore tranquillo del pomeriggio.

Allo stesso modo, e in particolare nelle relazioni a lungo termine, sii pronto ai cambiamenti per evitare la noia.

Evita di avere una routine troppo regolare, a meno che questo rituale non serva ad accendere il desiderio. Evita di dire no a orari insoliti (di primo mattino, nel bel mezzo di una giornata lavorativa) senza dare al tuo corpo la possibilità di decidere. Conta fino a trenta, poi rispondi nel modo più appassionato possibile. Se la risposta è ancora no, dillo. Se è sì, prosegui.

 

Usa i sensi, l’attrazione è un processo multisensoriale

Vista

Come molti mammiferi, anche gli essere umani identificano i partner potenziali basandosi su quello che vedono. Il cervello maschile risponde in modo particolare agli stimoli visivi quindi se volete eccitarlo usate i classici “trucchi” visuali, come consentirgli uno sguardo su una parte di pelle nuda.

 Numerosi studi indicano che il contatto visivo è vitale per gli incontri intimi. Uno studio sulla scansione cerebrale ha rilevato che quando le persone hanno mantenuto un contatto visivo prolungato, hanno iniziato a battere le palpebre simultaneamente e la loro attività cerebrale si è effettivamente sincronizzata. Questi lunghi sguardi aumentano l’attrazione reciproca.

Ricorda anche che le luci soffuse incoraggiano una maggiore vicinanza, una comunicazione più personale e un maggiore desiderio di toccare più che di parlare. Abbassa la luce o accendi alcune candele.

 

Udito

Entrambi i sessi sono eccitati dal suono, anche se le donne in misura leggermente inferiore agli uomini. I suoni e la musica risultano particolarmente erotici se seguono il ritmo dell’amore. Le voci risultano eccitanti se parlate piano e con toni bassi, come accade naturalmente durante l’amore.

Uno studio del 2014 ha rilevato che le persone cambiano il tono della voce quando parlano con qualcuno che trovano attraente. Le voci degli uomini variavano di tono e si abbassavano quando parlavano con una donna da cui erano attratti.

Le parole del sesso possono risultare eccitanti, ma solo se accettate da entrambi.

 

Olfatto

I profumi personali o quelli per gli ambienti possono risultare molto stimolanti perché particolarmente sensuali, oppure perché richiamano alla mente ricordi di precedenti esperienze esaltanti.

L’olfatto gioca un ruolo importante nell’attrazione. La ricerca suggerisce che le persone usino inconsciamente l’olfatto per scovare i compagni appropriati.

Comunque non devi vergognarti dell’odore naturale del tuo corpo, poiché le tue emanazioni contengono ferormoni (ormoni sessuali) e uno studio ha dimostrato che gli individui con una secrezione di ferormoni più elevata sono maggiormente attraenti e seducenti.

Gusto

Il gusto ha un ruolo importante nell’eccitazione, attivandosi prevalentemente col bacio, atto che permette di “assaggiare” l’altra persona.  È un momento cruciale in grado di accendere le fiamme o spegnere la scintilla. Si tratta di una fase che coinvolge relazioni spaziali sempre più strette poiché ti avvicini abbastanza da poter sentire l’odore dell’altra persona.

Anche se non te ne rendi conto, gli indizi che stai raccogliendo sono genetici. Il tuo odore e il tuo gusto sono determinati da un particolare complesso di geni che costituisce il tuo sistema immunitario.

Ti vengono comunque in aiuto alcuni cibi che sono talmente deliziosi da risvegliare i sensi, altri ancora sono così romantici che aiutano ad entrare nell’umore giusto (ne parleremo in un prossimo articolo improntato sul cibo e le sue azioni sulla sessualità.

C’è sempre stata una correlazione tra cibo e sesso perché sono due dei più grandi piaceri noti all’umanità ed entrambi gli appetiti devono essere naturalmente soddisfatti.

 

Tatto

E’ il senso che ha effetti più diretti sulla sessualità.

Il tocco romantico non è lo stesso di altre sensazioni tattili. Secondo uno studio di brain-scanning, quando le persone pensano di toccare un partner romantico, attivano una parte diversa del cervello rispetto a quella attivata pensando di toccare un oggetto inanimato. I ricercatori hanno scoperto che questa attività cerebrale era correlata al grado di amore appassionato che i partner avevano indicato nel questionario pre studio.

Nel  giusto contesto, un tocco leggero può essere molto persuasivo. 

Uno studio del 2007 ha rilevato che quando un uomo toccava leggermente il braccio di una donna mentre le chiedeva di ballare, era più probabile che dicesse di sì. Altre ricerche hanno scoperto che il tatto aumenta la risposta del cervello a una situazione emotiva. “Tale elaborazione avanzata può quindi aumentare l’empatia e la probabilità che il destinatario del tocco agisca a favore del toccante”, hanno concluso i ricercatori al termine di una ricerca nel 2011.

Focus sulle emozioni sensoriali

Emozionati prima di fare l’amore, danzando, abbandonandoti, concedendoti carezze o facendoti fare un massaggio; sperimenta una vasta gamma di sensazioni (un bagno caldo, una crema per il corpo, una goccia del suo profumo, un sorso di vino dal suo bicchiere, ecc…) per abituare il sistema nervoso a essere più ricettivo.

L’organo più erotico è il cervello, quindi se pensi che qualcosa ti ecciterà, sicuramente accadrà.

Tieni sempre a mente che la seduzione non riguarda solo il sesso, pertanto cerca di creare un distacco dal risultato in modo da essere sempre te stesso. Ricorda che l’anticipazione di ciò che potrebbe accadere è essa stessa metà del divertimento, quindi lascia che la tensione sessuale si sviluppi gradualmente in modo tale che quando finalmente accadrà, al partner “esploderà” la mente.

Prenditi il ​​tuo tempo e… il meglio deve ancora venire!

 

La Dr.ssa Valeria Guerra, Mental and Life Coaching

 

Solo i battiti uniti del sesso e del cuore insieme possono creare l’estasi.
Anaïs Nin