Il tuo successo parte dalle tue aspettative
Ti sei mai fermato a riflettere su cosa voglia dire per te “avere successo”?
Magari pensi che una persona abbia successo quando arriva a possedere una bella macchina o tanti soldi in banca. Ma sei davvero sicuro che si tratti di successo?
Molti si credono “arrivati” quando rientrano in certi parametri di ricchezza o fama. Io invece penso che il successo non sia riducibile a una semplice scala di valori, ma ad un rapporto tra risultati e aspettative!
Affrontiamo proprio il tema del “successo” e di cosa serve realmente nella vita per essere felici.
Vuoi scoprire come riuscire ad accettare e superare gli ostacoli e i rallentamenti che ti si pongono davanti ogni giorno? Vuoi sapere come fare per massimizzare i tuoi risultati sul piano dell’appagamento emotivo?
Oggi voglio parlarti di un argomento che può sembrare un po’ strano e un po’ fuori dagli schemi di quello di cui mi occupo di solito, ma poi nemmeno così tanto: il successo.
Perché parlo di successo? Perché avendo da molto tempo promosso il concetto del vivere a pieno, credo di essermi in un certo senso avvicinato all’idea che le persone hanno del vivere a pieno e spesso questa idea coincide con un’idea di successo, cioè la vita a pieno è una vita di successo.
Allora ho iniziato ad occuparmi di questo concetto, anche parlando in maniera abbastanza approfondita con tante persone, con i pazienti, di che cosa per loro questo concetto significa, come si fa a definire questo parametro.
Viviamo in una società che non fa altro che imporci dei modelli di successo, che non è assolutamente detto che siano i nostri.
Il successo è avere 4 case, 50 macchine, 4 yacht, un elicottero.. forse per qualcuno sì. Per qualcun’altro no. Se uno entra in contatto con molte di quelle persone che vivono in quella realtà, e non sono poi così poche, devo dire che non sempre sembra una vita di successo sul piano interiore, sul piano emotivo. Anzi a volte si ha l’impressione che più le persone si riempiono di cose esterne, più si svuotano di cose interne. E, è un vecchio discorso non sto dicendo nulla di nuovo, molto spesso si incontrano invece altri soggetti che materialmente parlando possono essere definite persone che hanno poco, ma che hanno una ricchezza interiore, una sensazione di appagamento invece molto molto profonda.
Allora credo che sia importante per capire bene che cosa vuol dire vivere a pieno e che cosa si intende per “successo” mettersi in testa che il successo può essere definito soltanto come il rapporto tra i risultati che hai nella vita e le aspettative che hai, e questo è un concetto estremamente importante, quindi il successo non può essere misurato da un parametro, ma deve essere isolato da un rapporto. Dunque se tu hai delle aspettative enormi, beh i tuoi risultati ti sembreranno sempre insufficienti e dunque la percezione di successo di vita a pieno sarà sicuramente molto molto modesta, se non addirittura del tutto assente. Al contrario, se uno modera le sue aspettative, i risultati che ottiene lo appagheranno molto e la percezione di successo sarà molto alta.
Penso quindi che sia abbastanza chiaro che il lavoro che va fatto, è in particolare a livello delle proprie aspettative, non perché bisogna per forza ridurre al minimo le aspettative, ma perché bisogna imparare a governare quelle pulsioni fuori controllo che portano le aspettative a livelli tali che non siamo mai in grado di soddisfarle completamente. Questo è un concetto molto importante che in psicologia viene chiamato “adattamento edonistico”, di cui siamo un po’ tutti delle vittime oggi nella nostra società. Cosa vuol dire adattamento edonistico? Sogno per tantissimo tempo e con tantissima intensità di avere quell’ultimo modello della macchina che mi fa impazzire, compro quella macchina che mi fa impazzire perché ritengo che questo mi dia una soddisfazione incredibile e sia finalmente quell’ultimo tassello che mi manca per essere veramente felice e appena inizio a guidarla questa felicità comincia a sfumare e dopo un po’ che la sto guidando inizio a sognare qualcos’altro. Il processo si ripete all’infinito e porta appunto a quell’accumulo di beni materiali che non sarà mai in grado di dare una vera sensazione di vita a pieno e di successo.
Ora come si lavora sulla modulazione di queste aspettative? Ribadisco, non tanto sminuendole perché non è neanche pensabile che una vita a pieno sia la vita di uno che mette sempre il freno a mano e dice “no non posso fare nulla”. No, la chiave di lettura è un’altra: è lavorare sulle aspettative con l’inserimento di un allenamento alla gratitudine, perché se veramente sviluppi questa capacità di essere grato e non soltanto i 5 minuti in cui ti concentri, ma nel corso delle 24 ore della giornata, nelle piccole cose, nel modo in cui comunichi con gli altri, nel modo in cui comunichi con i tuoi familiari, nel modo in cui gestisci il tuo auto dialogo, anche di fronte alle cose che non vanno esattamente come volevi, nel momento in cui sei in grado di gestire le tue irritazioni senza sfogarti su tutti quelli che ti girano attorno. Ecco cosa vuol dire modulare le aspettative, comprendere che il mondo non è lì per te, ma forse sei tu lì per il mondo, che sono due chiavi di lettura molto differenti.
Il vero successo è questo; il vero successo è mettersi al servizio di una causa, accettare gli ostacoli, accettare i rallentamenti, lavorare sulle proprie irritazioni, gestire le proprie aspettative, massimizzare i propri risultati sul piano dell’appagamento emotivo come fanno i bambini che scoppiano di gioia davanti anche a cose semplicissime, fino a quando noi adulti non cominciamo ad diseducarli e non cominciamo a comprargli ogni volta una cosa in più invece di fargli capire quanto preziosa è quella singola cosa e quanto piacere quella piccola singola cosa può dare nel tempo.
Quindi ricordati che il successo non può essere misurato con un parametro, è un rapporto tra i risultati che ottieni e le aspettative che hai. Se non lavori su quelle aspettative tutto quello che otterrai come risultato non ti porterà a percepire successo e gradualmente sgretolerà la tua realtà interiore fino a trovarti circondato da tantissime belle cose, ma totalmente solo all’interno.