Attività Fisica e Prevenzione delle Malattie Cardiovascolari
La sedentarietà rappresenta una delle principali cause di morte nel mondo ed è purtroppo in continua ascesa specie nel mondo occidentale, anche
nel nostro Paese. L’esercizio fisico, come ampiamente dimostrato da un numero sempre maggiore di ricerche scientifiche pubblicate sulle più autorevoli riviste, costituisce un vero e proprio “farmaco” per ridurre l’incidenza di tantissime patologie fra cui quelle dell’apparato cardiovascolare.
Praticare attività fisica con regolarità nei modi e nei tempi giusti rappresenta, unitamente a una corretta alimentazione e all’adozione di corretti stili di vita, uno dei comportamenti da adottare per mantenere lo stato di benessere, e deve rappresentare un momento fondamentale nella vita di ogni persona sana per la prevenzione non solo degli eventi cardiovascolari, ma anche dei tumori, delle malattie dismetaboliche fra cui il diabete e di tantissime altre patologie. Il cuore è una pompa costituita per la maggior parte da fibre muscolari, che ha il compito di inviare sangue a tutto il corpo attraverso le arterie. Come ogni altro muscolo, il cuore può essere “allenato” a essere più efficiente poiché si adatta e si modifica in base all’attività fisica.
Un cuore “allenato” allunga la vita
Un cuore allenato, oltre a esporsi a un rischio minore di malattia, è in grado di aumentare la sua funzione di “pompa” proporzionalmente alle esigenze metaboliche dell’organismo, migliorando la tolleranza allo stress psico-fisico. Per la salute del sistema cardiovascolare sono preferibili le attività aerobiche o dinamiche. Il cuore trae maggior giovamento da attività come il nuoto, la camminata, la corsa di fondo, la bicicletta, che permettono al muscolo cardiaco di allenarsi gradualmente, senza sforzi improvvisi in assenza d’ossigeno.
Queste attività vanno bene per tutti sia in prevenzione primaria (cioè prima che si manifesti una malattia), sia nei soggetti con cardiopatia nota (prevenzione secondaria).
Il massimo beneficio si ottiene svolgendo attività 3-4 volte la settimana per 30-45 minuti a seduta. Ogni seduta deve iniziare con un periodo di riscaldamento (cioè con un basso livello di sforzo) e terminare con un periodo di defaticamento. Vivamente consigliato il monitoraggio della frequenza cardiaca con cardiofrequenzimetro. Nel soggetto sano la frequenza va mantenuta tra il 60 ed il 75% della frequenza massimale (FC MAX= 220 – età del soggetto). A questo tipo di attività di tipo aerobico è sempre utile affiancare esercizi di tonificazione per i principali gruppi muscolari da eseguire almeno un paio di volte alla settimana, ed esercizi di allungamento da eseguire al termine di ogni seduta.
Eseguire esercizi di tonificazione muscolare
Un’attività fisica costante e regolare produce effetti benefici sul profilo lipidico: riduce il colesterolo LDL (cattivo) e aumenta il colesterolo HDL (buono), riduce i trigliceridi e favorisce un calo del peso corporeo, della pressione arteriosa e dello stress. Inoltre, migliora il controllo del diabete, riduce del 10% il rischio di mortalità per qualsiasi causa, del 20% il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare ed aumenta la longevità.
Prima di dedicarsi a qualsiasi attività fisica è consigliato effettuare un controllo medico perché le patologie cardiache non diagnosticate sono estremante pericolose. Uno screening cardiologico (visita cardiologica con ECG, eventualmente ecocardiogramma, test da sforzo, ECG dinamico, Holter), associato alla valutazione degli esami ematochimici, rappresenta il miglior modo di ridurre la probabilità che l’attività sportiva possa provocare eventi cardiovascolari avversi, soprattutto nel soggetto di età adulta o avanzata. Scopo dello screening è quello di evidenziare cardiopatie clinicamente silenti in soggetti apparentemente sani, come pure, in soggetti già riconosciuti portatori di cardiopatia, di quantificare il rischio associato alla pratica sportiva, attivando gli interventi diagnostici e terapeutici opportuni, in modo da indirizzare il soggetto verso il tipo di attività più idonea.